Benvenuti a Chignolo Po;
Il Castello Procaccini (Foto Luca Giarelli)
Il nome “Chignolo” deriva dal latino “Cuncolus ad Padum”, “Cuniolus” e dal lombardo “Chignoeu” dovuto alla particolare conformazione di questo borgo. Esso si snoda, infatti, su una striscia di terra rialzata tra i fiumi Lambro ed il Po che nei tempi antichi (ancora nel 1400) lambivano il maestoso castello dei Federici, detti Todeschini, oggi “Cusani Visconti”. Fu il duca di Milano Galeazzo Sforza, nel 1466, a rettificare il corso del fiume; lavori durati ben 10 anni che permisero di garantire un territorio più vasto, più fertile e più sicuro dalle inondazioni. L’antico letto del Po, nella vasta ansa, divenne “Mortizza” il cui colatore più grande è il Reale.
Dalle tradizioni e, soprattutto dal ritrovamento di reperti archeologici, si pensa che sul suo territorio si fosse stabilita una popolazione sin dall’età della pietra, sicuramente sin dall’età pre-romana quando divenne centro fortificato lungo il percorso della strada Romea, chiamata poi nel Medioevo, Strada Regina; pertanto luogo il passaggio e di sosta dei pellegrini della Via Francigena.
Nel IX° secolo, Chignolo fu concesso in beneficio da re Berengario ai monaci Benedettini di S.Cristina, il vicino monastero di fondazione Longobarda, che scelse come feudatari stabili la famiglia milanese dei Pusterla. Dopo lunghe contese tra questi ultimi ed i Visconti, il feudo passò infine, dal 1486, alla nobile famiglia Cusani che conservò il patronato sino al 1936.
Il Comune, molto vasto (Kmq 23,12 con 3400 abitanti) è composto oltre che dal capoluogo anche dalle frazioni Lambrinia, Alberone e Bosco; si trova presso la foce del fiume Lambro nel Po e dista una trentina di chilometri dalle città capoluogo di Provincia Pavia, Lodi e Piacenza.
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